Schuurs, what a reception in Superga: now fans are waiting for him on the field

Alla vigilia di Lecce-Torino, il tecnico Paolo Vanoli ha presentato in conferenza stampa la partita valida per la 37a giornata di campionato

Another May 4 has passed, but this year’s was perhaps among the most emotional of all. The march, the route all together, the shared memories and the unity among the fans, perhaps the best thing shown beyond the commemorations. Exciting and also particularly unprecedented, given the total absence of President Urbano Cairo. Instead, the remaining members of the club were all there, and some more and some less were enthusiastically welcomed to Superga. Those who received the most affection, beyond coach Paolo Vanoli, however, were Duvan Zapata and Perr Schuurs. The two are greatly missed by the fans, who can’t wait to see them back on the field; this is especially true for the Dutchman, who has not had the chance to return this season after his very bad injury and is already preparing for next year.

La conferenza stampa di Vanoli

After many drawn-out schedules, a couple of operations, and a very long road to recovery, it is finally less and less until Perr Schuurs returns to the field. The former Ajax defender, out of action since October 2023, sees the light at the end of the tunnel and is starting to prepare himself to be at his best for the start of next season. No hurry of course, also because there are now two full months ahead of him to gradually resume training. It will obviously not be easy to get back to past levels after being idle for a year and a half, and in this sense the watchword is calm: Schuurs may yes be considered a true newcomer, but at the same time he needs everything but to be filled with pressure. The 25-year-old, as is only right, will need time to return to his best.

La musica è solo una parte del clima che si respira tra i giocatori nelle ore che precedono una sfida. “Spesso siamo in tre o quattro in camera, parliamo della partita. Ci ritroviamo quasi sempre nella camera di Tameze: io, lui, Vanja e Adams. Ultimamente giochiamo molto ad Among Us”. Un gruppo affiatato, dunque, ma con momenti anche più intimi. “Siamo quasi tutti con le cuffiette. Non sento agitazione, io sono molto tranquillo. Solo appena arriviamo davanti allo stadio sento un po’ di tensione”.

A Torino ci sono le condizioni per costruire un progetto simile al Bologna?“Ci sono società dove hanno l’opportunità di crescere grazie alla disponibilità economica, come il Como, poi ci sono società che possono crescere attraverso le idee, come il Bologna e l’Atalanta. Dobbiamo quindi lavorare sulle idee, c’è tanto da lavorare e quello è il nostro obiettivo. Ne approfitto per fare i complimenti al Bologna e a Italiano, con cui ho anche giocato, che trovato questo grandissimo successo”.

A Lecce vedremo il Torino pressare sempre alto l’avversario?“La mia tendenza a pressare alta è dovuta anche al cambio di modulo, togliendo un uomo in difesa siamo diventati più aggressivi, questo ci aiuta anche per cercare di fare gol. Non sempre lo abbiamo fatto bene, altre volte non abbiamo fatto bene le preventive come è successo contro l’Inter. Ma quella del pressing a volte è anche una strategia, contro l’Inter ho esasperato questo aspetto perché non volevo far giocare l’Inter, anche correndo il rischio di concedergli qualche occasione in più. Se guardiamo l’atteggiamento e le occasioni avute, ne abbiamo costruite alcune importanti con Lazaro, Adams, Vlasic. Questo coraggio non ha pagato a livello di risultato ma ho visto l’atteggiamento che ho voluto. Bisogna sempre stare in partita, capire il momento contro squadre che si giocano tutto”.

Casadei ha avuto una flessione fisiologica, come lo ha visto ultimamente?“Hai detto giustamente, è fisiologica la sua flessione. Il mercato di gennaio è sempre pericoloso sotto questo punto di vista. L’esperienza che hanno Biraghi e Elmas non è quella di Casadei, hanno storie diverse rispetto a Casadei. Elmas con la qualità e l’esperienza sa anche come gestire i momenti nella partita, Casadei è un giovane, non dimentichiamoci quanto ci ha messo Ricci a diventare il Ricci di oggi. Adesso vogliamo che Casadei facesse due o tre gol,

Avete imparato la lezione di Venezia?“Ogni volta ci sono lezioni da imparare, fa parte della crescita. Sono contento che dopo la partita un giocatore come Gineitisi abbia detto che bisogna chiedere scusa ai tifosi. Penso che sia stata una questione di atteggiamento, abbiamo abbassato la testa e perso alcune certezze, poi nella ripresa i ragazzi hanno reagito. A Lecce sarà un’altra partita perché giochiamo fuori caso, in un campo ostico, contro una squadra, che si gioca tutto”.

Ci sono tanti giovani nel Torino ma per colmare il gap con le squadre che stanno lottando per l’Europa serviranno anche più giocatori d’esperienza alla Zapata? “Il mix perfetto è avere giocatori di esperienza e qualità che possano aiutare i giovani a crescere. Per arrivare in alto bisogna avere questo mix, i giovani devono avere giocatori forti da cui prendere esempio, questo è quello che cerco”.

Con l’infortunio di Coco potrebbe esserci un passaggio alla difesa a tre?“Abbiamo parecchie soluzioni che possano essere utilizzate sia all’inizio che in corsa. L’altra sera ho visto che anche il Bologna ha cambiato in corso passando a tre dietro. Bisogna capire qual è la strada giusta e il momento. Nel calcio moderno bisogna essere flessibile”.

Ha parlato con dei tifosi di quelle due retrocessioni del 1989 e del 2000, riuscirà a passare la motivazione?“Io cerco di portare avanti sempre i valori di un club, anche a livello di storia. In questa settimana ho percepito questo, non bisogna enfatizzarlo ma bisogna rispettarlo. E’ un qualcosa di cui ho parlato con la squadra. Come Superga, per noi Superga deve essere tutti i giorni non solo il 4 maggio. Io cerco di fare il massimo per trasferire questo ai ragazzi”.

Una fascia destra Dembelé-Perciun può essere una soluzione domani?“Non guardo la carta d’identità, tutti devono essere pronti a giocare. Oggi abbiamo la rifinitura, se dovessi capire che può partire titolare, domani Perciun sarà titolare. Io non faccio giocare un giovane per dare motivazioni alla squadra, il giovane deve giocare perché è bravo e perché in quel momento può aiutare la squadra. Tutti i giovani che si allenano con noi devono essere pronti. Ma, ripeto, i giovani non giocano perché vedo che la squadra non è motivata. Anche perché mi darebbe fastidio vedere la squadra non motivata”.

Paolo Vanoli

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