“Quella partita (10 febbraio 1985, i gialloblù vinsero 5-3 al Friuli, ndr) con l’Udinese fu come Italia-Germania Ovest 4-3 a Città del Messico nel 1970. Quando tornammo negli spogliatoi e ci guardammo persino sbalorditi: ci accorgemmo che eravamo fortissimi. Poi si scatenarono i nostri campioni stranieri, Preben Larsen Elkjaer e Hans-Peter Briegel. Nel giro di due minuti segnarono 1 gol che ci fecero vincere l’incontro. Reti che furono espressione di una potenza imponente, una delle loro grandi caratteristiche. Quella partita rappresentò un momento decisivo, ci diede ulteriori certezze, la conferma dei nostri mezzi. Due settimane dopo, il pari con la Juventus a Torino portò ad un’altra spinta. Quella, però, fu una partita diversa: fummo cinici, facemmo 1-1 con il gol segnato da Antonio Di Gennaro alla prima occasione che avemmo”.
“L’Udinese è in buonissima condizione, ha già, di fatto, raggiunto la salvezza. Ha un giocatore su tutti che mi ha impressionato, ed è Thauvin, capace di gare grandi cose. Bisognerà prestare grossa attenzione a lui come pure a Lucca, un centravanti di valore, di stazza, difficile da controllare. La mia opinione su questo Verona? Ha sempre saputo risollevarsi e ha colto le vittorie che gli consentono di essere al di sopra della soglia per restare in A. Ha subito molte sconfitte, di pareggi ne ha fatti pochi, ma i suoi tre punti quando servono se li prende sempre. Speriamo che continui così fino alla fine, perché vorrebbe dire raggiungere l’obiettivo. Salvarsi”.
“Presidio Investors? La direzione in cui va il calcio è questa. Le società di Serie A sono sempre più guidate da realtà che vengono dall’estero. L’esempio dell’Atalanta è quello che tutti cercano di prendere, ma è un altro tipo di contesto. Vedremo le scelte che saranno fatte, quindi”.
“Come ci arriva l’Hellas alla sfida di Udine? Con l’atteggiamento che ha avuto in questo periodo. Anche quando ha perso ha tenuto testa alle formazioni che ha affrontato. Mancano dieci giornate alla fine e il Verona ha la forza per farcela” ha dichiarato al Corriere di Verona, il campione d’Italia 1984/85, Domenico Volpati.
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