Ultim’ora importantissima da Gianluca Di Marzio riguardo il futuro di Antonio Conte sulla panchina del Napoli: sta succedendo ora!
AGGIORNAMENTO ORE 17.15: Anchce De Laurentiis ha abbandonato la residenza. Sky Sport riporta che l’esito dell’incontro vede un continuamento delle riflessioni: non c’è ancora una rottura, ma le parti si sono date del tempo.
ORE 17.00: l’incontro fra la società e Antonio Conte, come riporta sempre Sky Sport, è terminato in questi minuti. Conte ha lasciato la residenza De Laurentiis in compagnia della moglie Elisabetta, del ds Manna e del vicepresidente Edoardo De Laurentiis.
ORE 13.49: Il Napoli ha festeggiato alla grandissima le vittoria del suo quarto Scudetto e ieri lo ha fatto attraverso uno stupendo abbraccio alla città nella sfilata dei bus scoperti sul lungomare. Ma ora è già tempo di pensare al futuro e il tema è uno solo: Antonio Conte resterà a Napoli o dirà addio? Non sembra ancora detta l’ultima parola, ma le notizie che arrivano non sono confortati, comprese alcune parole pronunciate ieri dal presidente De Laurentiis che avevano l’aria di un “saluto”. Arrivano in questi minuti ulteriori importanti aggiornamenti.
Secondo quanto riportato da Gianluca Di Marzio, infatti, si sta svolgendo in questi minuti a Roma un meeting decisivo per il futuro di Conte. Presenti a quest’ultimo, sono l’allenatore stesso, il presidente De Laurentiis, il direttore sportivo Manna e l’amministratore delegato Chiavelli. Sede di questo meeting è l’abitazione romana del patron azzurro.
Secondo l’esperto di mercato, la trattativa è sempre più vicina alla chiusura. I contatti tra le due parti proseguono a gonfie vele e l’accordo definitivo sembrerebbe essere ad un passo. Proprio per questo la squadra guidata da Antonio Conte sta cercando di ridurre il più possibile i tempi, cercando la data adatta per far svolgere le visite mediche al centrocampista.
“Ricordo un incontro col papà sui problemi del figlio per l’altezza e che non riusciva ad essere competitivo nonostante la sua enorme voglia di emergere. Il papà mi disse che loro si sviluppavano sui 17-18 anni, crescevano tardi. Fu un sollievo, mi dispiaceva vederlo in difficoltà perché era un giocatore forte. Poi così è stato. Ho allenato l’Academy per tanto tempo ed è un mistero come sia possibile che investi così tanto tempo su dei ragazzi, consapevoli del loro valore, e poi un nuovo allenatore li scarta o li vende”, ha concluso Stuart Leicester.
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