Not only the disqualification of Maximo Perrone – sum of admonitions – but also another tegola on Como on the eve of the match with Genoa (moved to Sunday at 12.30): in the last hours Assane Diao, great protagonist of the victory in Lecce abato last year, has suffered a foot injury during training in Mozzate: fracture of the metatarsal during a contrast with a teammate. Surgery is necessary for him and the recovery time will be about two months: season over then for the Senegalese striker. Surgery not yet scheduled. Como has not yet confirmed the news on its social channels.
Perrone suspended by the judge, but many Azzurri are on caution on the eve of the fifth last league game with Genoa: Goldaniga, Moreno, Da Cunha, then Sergi Roberto (but his season is over due to a muscle injury suffered last week), then Strefezza and Engelhardt.
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(Diao photo from his Instagram profile)
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Su cosa può crescere ancora questa squadra?
“La squadra sta crescendo, sa leggere meglio le partite, quando si difende la linea rimane alta, stiamo giocando contro squadre che vanno con palla lunga verso l’attaccante ultimamente contro di noi, e lo stiamo gestendo molto. L’Atletico non è in semifinale perché Alvarez è scivolato, Terry non ha vinto la Champions, la linea tra vincere e perdere è molto sottile. Tutti gli allenatori ora sono molto preparati a questi livelli, vince chi ha più qualità o chi come noi oggi ha un po’ più fortuna. La figura dell’allenatore è stressante, sei l’immagine del club quando vinci e quando perde, di fronte a calciatori, dirigenza, stampa e tifosi. Bisogna gestire diverse cose. Il lavoro di squadra da famiglia a Como è ottimo, sono contento. Ringrazio i ragazzi, senza la loro mentalità, disciplina e coraggio sarebbe impossibile. Dobbiamo migliorare tante cose, piccoli dettagli che ci porteranno avanti”.
A che livello è la crescita del suo gruppo ?
“L’obiettivo è dare continuità, crescere in continuità. Siamo una squadra forte, ben organizzata, con identità e valori tecnici. Ora bisogna crescere in mentalità, anche oggi si poteva far meglio a livello individuale. Sapere quando fare un fallo, quando perdere qualche secondo, quando accelerare e quando rallentare: questo è competere. Siamo una squadra giovane, c’è tanto lavoro da fare ma sono contento e fortunato ad avere questo gruppo”.
Dove colloca il calcio italiano rispetto agli altri campionati?
“Il calcio italiano è molto difficile, analizzare le sfide e vincere è complicato. Lo ha detto Fonseca, tante persone che hanno più esperienza di me. Assieme alla Liga e alla Premier è il campionato più competitivo, lo posso dire perché ho giocato e allenato qua e giocato diversi anni in Spagna e Inghilterra. Il catenaccio italiano non esiste, tutte ti vengono a pressare. Oggi abbiamo dovuto fare una partita di gioco posizionale, perché il Parma non pressava, ma quando ti pressano uomo su uomo non si gioca. La soluzione diventa quindi palla lunga e lottare sulla seconda palla. Giocando così però si fa tennis o rugby, diventa 50% e 50%, per questo cerco sempre soluzioni per risolvere queste cose. Se un domani mi troverò in altri campionato dovrò lavorare su altre cose, qua è come uscire dal pressing. L’allenatore deve analizzare gli avversari e dare a ogni giocatore che soluzioni dare, deve esserci dinamismo in mezzo al campo e dinamiche pronte, altrimenti contro avversari forti fisicamente non si va da nessuna parte. Sto imparando tantissimo in Italia, questo calcio mi sta insegnando”.
Dopo il mister ecco uno ei protagonisti del successo. Mergim Vojvoda, ha commentato in conferenza stampa la vittoria del Tardini:
“Partita dura, la abbiamo vinta ed è importante saper vincere queste gare sporche. Siamo stati fortunati, ma quando credi nel tuo gioco e nella vittoria alla fine sei ricompensato. Il mister ci dà la spinta, ci fa sentire che si può andare a vincere la partita. Anche quando vinci, sei contento ma trasmette un senso di normalità alla vittoria. Abbiamo giocato bene, però abbiamo sbagliato passaggi facili e ci siamo aperti, però loro spingevano, è normale creassero. Siamo stati fortunati ma è meritato per il lavoro che facciamo e il gioco espresso”.
LA FESTA A FINE GARA DELLA SQUADRA SOTTO LA CURVA AZZURRA……
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