KUMBULLA: “De Rossi sent away for no real reason. Juric unlucky, he is a great coach. Return to Rome? I’m not thinking about it now.”

AS ROMA NEWS – Marash Kumbulla, a defender owned by Roma but on loan at Espanyol, spoke about his experience in Spain, the differences with Serie A, De Rossi and Juric, and the future. These are his words to the website Flashscore.it.

Last summer you moved from Roma to Espanyol, albeit on loan. How did this operation come about?
“I was sought out by both the sporting director and the coach here at Espanyol. I had a great desire to play and to find continuity and consistency. From the phone call I received I felt so much confidence. And the Spanish adventure is going well, I am very happy with the choice I made. I am in a beautiful league that is seen by the whole world, with very strong teams.”

What differences do you find with Serie A?
“That even in the less emblazoned teams there are important players. You can also see it from the relegation zone, from the points that the teams fighting not to relegate have now. It’s a complicated league.”

Being a less tactical league, did you benefit from it coming from Serie A?
“Definitely it is a less tactical tournament, but there are more technical and faster players. I benefited from the Italian background, especially in terms of positioning and body postures. Here then you play a lot starting from the bottom.”

(…)

Ma senza Dybala è ancora una Roma da Champions?
“Secondo me no, perde tanto con l’assenza di Paulo. Però non sono rimaste tante partite, quindi la Roma deve riuscire a sfruttare i momenti positivi dei due giocatori con più fantasia, appunto Soulé e Baldanzi, sperando che Pellegrini possa tornare fondamentale”.

A proposito di Pellegrini, secondo lei cosa sta succedendo al capitano della Roma?
“E’ difficile dare un giudizio di un giocatore che ha alternato cose buone ad altre meno, soprattutto perché ho una grande stima nei suoi confronti e penso sia importante per la Roma. Mi auguro che possa dimostrarlo in ogni situazione. Poi dipende molto dal carattere dell’uomo, quando sento Ranieri parlare di Lorenzo come di un “romano atipico”, vuole far capire che non è il classico romano sfrontato, sopra le righe, quindi quando gli piovono addosso delle critiche le subisce e ne risente, faticando a reagire. E’ un profilo basso come personalità”.

Il resto della Roma, invece, sembra volare, qual è stato il merito più grande di Ranieri?
“Intanto ha messo a disposizione la sua esperienza e intelligenza, entrando subito in empatia con un ambiente che già conosceva. Questi sono stati i suoi meriti. Ha portato serenità, lavorando sulla testa dei giocatori e poi ci ha messo del suo con le intuizioni che in diverse partite hanno cambiato e portato la Roma alla vittoria”.

Sono già dieci infatti i gol arrivati grazie al contributo della panchina.
“La lettura della gara o ce l’hai o no. Ranieri ha sempre dimostrato di averne, già all’epoca del famoso derby in cui all’intervallo tolse Totti e De Rossi. E’ una qualità innata che arricchisci e perfezioni con l’esperienza e gli episodi che ti capitano durante la carriera”.

Tatticamente, invece, qual è il punto di forza della Roma?
“E’ una squadra più attenta, che concede poco, per poi colpire al momento giusto quando può. E’ un mix di aggressività, attenzione e cinismo”.

E anche più paziente nei momenti della gara rispetto al passato?
“Ranieri è stato bravo anche in questo, nel trasmettere i tempi di giocata. Li dà anche lui con le sue indicazioni a bordocampo”.

Fonte: Tuttosport

L’articolo Giannini: “La Roma non è da Champions senza Dybala. Pellegrini? Personalità dal profilo basso” proviene da Giallorossi.net, notizie esclusive, news e calciomercato.

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