The Lega Serie A has launched an experimental phase involving the audio broadcast of the referee’s voice, both at sports venues and during television broadcasts, exclusively during On-Field Reviews. The project will debut in the Bologna-Empoli and Milan-Inter matches, marking a turning point in refereeing communication.
Lega Serie A CEO Luigi De Siervo clarified the intent of the new measure: “We want decisions to be increasingly understandable and transparent to the public,” he said. This is a step toward greater public participation in the most talked-about moment of matches: the check at the monitor by the match director.
In addition to audio, VAR-related images and graphics will also be featured in a second initiative, scheduled for the 30th day of Serie A. The big screens in the stadiums will broadcast the VARDict signal live, i.e., graphics hitherto visible only on television, indicating the presence of a VAR check in progress or its possible duration. This implementation will allow spectators in the stands to more consciously follow the progress of referee reviews, bridging an often-criticized information gap.
QUARTO POSTO A INIZIO ANNO. “Non ci avrei creduto, non perché non mi fidassi delle qualità del mister o dei miei compagni, ma perché ripetersi è sempre difficilissimo. E invece oggi avere quasi gli stessi punti, la stessa classifica, ma con otto gare europee sul gruppone, ecco, secondo me ha ancora più valore”.
ITALIANO. “Io ho questa convinzione: il mister è riuscito a limare alcuni suoi difetti che si portava da Firenze, a livello tattico e anche a livello gestionale. Ha fatto lui uno step in più. E noi, con le nostre qualità, con la nostra unione, siamo riusciti a fonderci con lui: è venuto fuori un mix perfetto. Ci ha portato delle cose che non avevamo, alcune caratteristiche tattiche: la verticalizzazione, difendere venti-trenta metri più avanti, l’esaltazione degli esterni d’attacco. Prendete Ndoye: è già a 7 gol, l’anno scorso ne aveva solo fatto uno. Odgaard sembra – non lo so – il trequartista più forte del mondo (ride, ndr). Faccio fatica a vedere uno di noi che non sia cresciuto”.
ORSOLINI SU DALLINGA. “Per me quello di Thijs è stato un problema ambientale. Mi ricorda un po’ il primo Dzeko: non segnava mai, poi s’è sbloccato e non ha smesso più”.
ITALIANO MIGLIORE IN ITALIA? “Secondo me, in questo momento, Italiano è il migliore allenatore in Italia. Fateci pure il titolone: Vincenzo-Italiano-è-il-miglior-allenatore-in-Italia. E aggiungi: sottovalutato. Gliel’ho detto subito: mister, sei stato coraggiosissimo a venire qua. Chi ci sarebbe venuto? Poteva fare solo peggio. E invece ha stupito tutti. Io sono contentissimo, più per lui che per me. Pensa cosa ti dico?”.
TORNARE IN CHAMPIONS O COPPA ITALIA? “Tutte e due non si può, vero? Allora dico sicuramente alzare un trofeo. Perché l’emozione della Champions l’ho già vissuta, alzare un trofeo non so cosa si provi. Io non ho mai vinto un cavolo nella mia vita. Una scarpa d’oro ai mondiali Under 20, ma di premi collettivi zero. L’ultimo è il torneo della parrocchia ad Ascoli quando avevo dodici anni. Quindi…”.
VENEZIA. “Mamma mia, trasferta tostissima, su un campo piccolo, ci aspetteranno. Conosco bene Di Francesco, è bravissimo: avrà studiato ogni pelo di noi. E poi è una gara che arriva dopo la sosta, con tutte le incognite: chi torna dalle nazionali, il mister che ha poca gente a disposizione. Sarà durissima”.
ORSOLINI SULLA JUVENTUS. “Ha avuto un calendario difficile, paga l’eliminazione dalla Champions. Comunque è lì in lotta per il quarto posto”.
FUTURO. “Non lo so. Io con il fato non ci parlo. Quello che fanno gli altri non mi interessa. Non so nemmeno cosa mangerò stasera. So solo che Bologna è casa mia. Io faccio quello che posso cambiare io, non mi concentro su quello che va oltre il mio controllo e le mie possibilità”.
NAZIONALE. “Io non devo convincere nessuno. Io continuo solo a fare il mio. Il riconoscimento della gente ce l’ho: un motivo ci sarà? Dopo la Lazio, ho ricevuto tantissimi messaggi da persone che hanno lavorato con me, che sanno la crescita e il percorso che ho fatto. Sartori mi ha detto: ‘Non sono contento perché hai fatto gol, ma per la partita che hai fatto’. Questo dimostra che sono diventato maturo. Tutti a dire che Orsolini non difendeva. Orsolini ora si fa un mazzo così”.
Fonte: Il Resto del Carlino