Il Club Brugge ieri, pur giocando una discreta partita, ha perso abbastanza male nel punteggio in casa. Un 1-3 che, almeno da un punto di vista meramente resultatista, lascia poca discussione in vista del ritorno. La prestazione, come detto, è stata tutt’altro che malvagia, poi un po’ vanificata da un paio di ingenuità occorse nel finale, che hanno indirizzato il risultato e il percorso qualificatorio generale, con ogni probabilità. Tutti i discorsi afferenti all’eliminazione dell’Atalanta di 14 giorni fa possono essere più o meno “carta straccia” in base a come si vedono le cose, ma resta il rammarico evidente di un turno successivo che, anche a fronte di una squadra che a gennaio ha preso diversi giocatori sul mercato, non è parsa ingiocabile.
Con l’Aston Villa, peraltro attualmente decimo nel pur eccellente campionato inglese, la Dea se la sarebbe giocata ampiamente e fino alla fine, piaccia o meno. E anche la formazione belga, per quanto vivace e con diversi giocatori interessanti, non era certo un’opponente esperta e con cui si può giustificare un primo tempo come quello, appunto, della sfida di ritorno.
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