Rafa Leao nel mirino della critica ancora una volta. Il portoghese torna a far parlare di se dopo la prestazione contro la Lazio
Ci risiamo, Leao è il problema supremo del Milan: l’unico calciatore a cui non è permesso sbagliare (Ansa) – MilanLive.it
In un campionato in cui non giocano né Messi né Ronaldo, l’unico calciatore chiamato a dimostrare in ogni partita di essere il più forte di tutti è solo ed esclusivamente Rafa Leao. Tutti gli altri presunti campioni (anche il portoghese rientra in questa categoria) possono permettersi di prendersi pause più o meno lunghe senza subire critiche.
Vengono così ignorati digiuni lunghi mesi, si fa finta che nel 2025 qualcuno non abbia fatto solo un gol, ci si dimentica che contro le big le reti non arrivano praticamente mai. Ci sono città, inoltre, in cui un calciatore viene osannato e ritenuto un idolo indiscusso se fa un’ottima partita in Europa League.
Poi c’è Rafa Leao, che non può sbagliare nemmeno un match perché i critici e gli haters del portoghese sono lì, pronti e bramosi di andargli contro. Il numero dieci del Milan deve essere perfetto anche in un clima surreale come quello di domenica sera a San Siro (attenzione, non sto dicendo che la protesta dei tifosi non fosse giusta) perché Leao è un robot, senza sentimenti. Il classe 1999 deve saltare tutti in dribbling, far gol e servire assist sempre perfetti se no è un disastro, se no non tiene alla maglia.
Leao non è per tutti
Bivio Rafa Leao? (Ansa) – MilanLive.it
Se pensate che l’atteggiamento in campo di Rafa Leao sia dovuto al fatto che non voglia il bene del Milan non avete capito nulla del portoghese. Il numero dieci per indole è così, un po’ svogliato, un po’ ciondolante, un po’ campione devastante. Leao è questo da sempre, prendere o lasciare. L’amore per la maglia e per il Milan non hanno nulla a che vedere con il suo modo di giocare.
Leao è comunque il miglior calciatore del Milan, insieme certamente a Reijnders e Pulisic (ricordatemi, però, l’ultima volta che l’americano ha segnato su azione), anche in una stagione disastrosa e i numeri di un attaccante esterno (non una prima punta, non una seconda punta) non sono certo così scandalosi: dieci gol e otto assist (sì, domenica è arrivato un altro passaggio vincente) in 38 partite giocate. Di fatto ogni due partite c’è lo zampino del portoghese.
I post sdi Leao sui social sono chiaramente quelli di un ragazzo che sta vivendo male questa situazione come qualsiasi tifoso rossonero. Leao ha dimostrato di tenere alla maglia, rinnovando un contratto che per molti era impossibile (conosciamo tutti quale fosse la sua situazione, tra agenti che volevano portarlo via e caso Sporting-Lille).
Leao in questa stagione terrificante è stato comunque colui che ha permesso al Milan di conquistare la Supercoppa Italiana. Ha pure pianto a fine partita, mostrando le sue emozioni per la squadra che ama.
Leao è un qualcosa di complesso e capisco che non può esser per tutti: o lo si ama o lo si odia, ma Leao è questo, fatevene una ragione una volta per tutte. Sappiate, però, che per il Milan attuale è oro che cola e quando arriverà il suo successore sarà inevitabile rendersene conto.
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