Storia di un fallimento annunciato: il Milan è cambiato per peggiorare

Da giugno 2023 al Milan è iniziato un nuovo progetto tecnico: oggi, dopo solo un anno e mezzo, si può già definire fallimentare

Il fallimento del Milan (ANSA) – MilanLive.it

Era appena iniziato giugno del 2023 e, all’improvviso, senza segnali anticipatori, arriva la notizia che sconvolge tutti e tutto: il Milan decide di mandare via Paolo Maldini e Frederic Massara, i due dirigenti che, faticosamente, avevano riportato la squadra ad alti livelli dopo anni di grandi difficoltà (in quella che i tifosi chiamano ironicamente Banter Era).

La decisione dopo una semifinale di Champions League e, un anno prima, uno Scudetto: del tutto incomprensibile. E, ancora peggio, Gerry Cardinale decide di non sostituirli e di affidare la parte sportiva a Giorgio Furlani, già amministratore delegato, definito da molti l’uomo dei conti ma con in realtà molta influenza nelle scelte di mercato, e Geoffrey Moncada, promosso da capo scout a direttore tecnico: entrambi alla loro prima esperienza. Un po’ come per uno studente al primo anno di Medicina chiamato ad operare un paziente a cuore aperto.

A loro, solo più tardi, si è aggiunto Ibrahimovic, con il ruolo di Advisor di RedBird: ci ha provato più volte a spiegarci qual è il suo ruolo ma, sicuramente per un limite nostro, ancora oggi non ci è molto chiaro. Lo svedese stesso, in questi giorni, con un Milan ottavo in classifica e fuori da tutto, ha definito questa struttura societaria come “Rock and Roll” e “La nuova scuola”. Eppure, da quando ci sono solo, il Milan ha raccolto soltanto fallimenti.

La nuova scuola del fallimento

Di solito una società cambia per migliorare. Che un proprietario scelga di mandar via due dirigenti, per quanto difficile da capire, è legittimo; ma se lo fai, e sei consapevole dei successi da loro raggiunti, è perché vuoi alzare il livello e migliorare i risultati. Invece, Cardinale ha scelto di cambiare per peggiorare perché da quando loro non ci sono più, e quindi da quando invece c’è la nuova scuola e il rock and roll, il Milan non è più riuscito a mantenere quelli che ormai erano diventati soliti standard, nonostante una possibilità di spesa ben più ampia rispetto a quella concessa alla precedente gestione.

Il fallimento del Milan (ANSA) – MilanLive.it

Secondo Transfermarkt, da giugno 2023 a gennaio 2025, i rossoneri sono la 19esima squadra al mondo ad aver speso più soldi sul mercato (davanti ci sono tante squadre arabe): per farvi avere un’idea, società come Atletico Madrid, Newcastle, Liverpool e Real Madrid sono più dietro in classifica. In totale, 250 milioni per poco più di 20 giocatori. Di questi 20, esclusi quelli del recente gennaio (ingiudicabili ad oggi) si salvano Reijnders, Pulisic e Fofana. Gli altri, tutti sbagliati. E non ci dimentichiamo degli allenatori, anche a loro dedicata una bella spesa: tre, anche questi bollati.

La sentenza arriva dal campo, come sempre: il Milan non ha mai lottato per vincere lo Scudetto, non è mai andato agli ottavi di Champions League e adesso, dopo quattro anni di fila, rischia concretamente di non arrivare fra le prime quattro ed è ottava. Fallimento, completo e totale. Troppo facile prendersela con Pioli prima, Fonseca dopo e Conceicao adesso; oppure con Theo Hernandez, con Leao o con Maignan. Le loro responsabilità arrivano fino ad un certo punto, perché il pesce puzza sempre dalla testa.

Cosa starà pensando Cardinale? Non si vede a Milano da agosto, l’ultima apparizione pubblica è a Madrid per la partita di Champions. Non ha partecipato alla festa dei 125 anni (senza nemmeno una frase di auguri girata dal suo ufficio stampa) e in questo difficile momento continua a non farsi sentire. Avesse la possibilità di tornare in dietro, in quel giugno 2023 farebbe ancora la stessa scelta? 

L’articolo Storia di un fallimento annunciato: il Milan è cambiato per peggiorare è stato scritto e pubblicato nella sua versione originale sul sito Milanlive.it.

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