Milan, retroscena Ibrahimovic-Cardinale: “Non sono qui per salvare nessuno”

Ibrahimovic ha raccontato alcuni aneddoti riguardanti il suo ritorno al Milan con un ruolo diverso da quello di calciatore.

Milan, retroscena Ibrahimovic-Cardinale: “Non sono qui per salvare nessuno” (LaPresse) – MilanLive.it

L’11 dicembre 2023 è stato il giorno nel quale Zlatan Ibrahimovic è stato annunciato ufficialmente come partner operativo di RedBird Capital Partners e come senior advisor della proprietà e del senior management dell’AC Milan. Ha un ruolo importante nell’area sportiva del club rossonero, è chiamato a prendere decisioni assieme a Geoffrey Moncada e Giorgio Furlani.

In questa stagione non sono mancate le critiche nei suoi confronti, visto che i risultati sul campo sono stati al di sotto delle aspettative. Inevitabile che anche lui sia finito nel mirino dei tifosi, che si aspettavano di lottare per lo Scudetto e di essere almeno agli Ottavi di Champions League. Due obiettivi falliti. Aver vinto la Supercoppa Italiana e riuscire magari ad aggiudicarsi la Coppa Italia non basta.

Ibrahimovic da calciatore a manager: l’incontro con Cardinale

Intervistato da GQ Italia, lo svedese ha parlato del colloquio avuto con Gerry Cardinale quando ha preso la decisione di accettare di avere un incarico manageriale: “Come in campo, anche qui il gioco di squadra è la cosa più importante. L’ho detto a Cardinale quando ho accettato di lavorare con lui. Gli ho detto chiaramente: ‘Non è più un one-man-show. Non vengo qui per salvare nessuno. Se pensi che sia così, lasciamo perdere subito. Io non sono qui per salvare la situazione, ma per imparare dagli altri e aiutarli a dare il meglio. Imparare, aiutare, teamwork’“.

Ibrahimovic da calciatore a manager: l’incontro con Cardinale (LaPresse) – MilanLive.it

Ibrahimovic è consapevole di avere tanto da imparare per diventare un bravo manager. Non ha preteso di essere l’unica persona a dover prendere delle decisioni nell’area sportiva del Milan, sarebbe stato sbagliato e non gli sarebbe stato neppure concesso. Lavora con altri dirigenti e assieme si arriva poi a fare delle scelte, certamente da migliorare per il futuro.

Zlatan ha ammesso che inizialmente aveva rifiutato di tornare nel mondo del calcio, sia nel per lavorare nel club rossonero che nelle vesti di agente: “All’inizio ho detto no, non sono interessato. Anche perché quando il mio agente Mino Raiola è venuto a mancare, un paio di anni fa, avevo l’opportunità di entrare nella sua azienda, diventare un procuratore. Ci ho pensato. E sono stato chiaro con Gerry: ho detto, ascolta, ho questa opportunità, e ho anche quella che mi stai offrendo tu, ma in realtà… non voglio nessuna delle due. Perché la mia vita in quel momento era bella così“.

Dopo il ritiro da calciatore, lo svedese era contento della sua vita senza impegni particolari. Si godeva la famiglia e si occupava di tutto il resto senza avere pressioni particolari. A un certo punto, però, ha cambiato idea e ha scelto di accettare il lavoro: “È stato Gerry. Lui spinge. Spinge forte. Ora capisco perché ha successo: non molla mai. È il vero Wolf of Wall Street. Ottiene sempre quello che vuole. Alla fine, mi ha dato un’opportunità a cui non potevo dire di no. La mia responsabilità è chiara: portare l’AC Milan dove gli spetta. Vincere“.

Ibra si è fatto convincere dalle parole di Cardinale e anche da quelle della moglie Helena, che gli ha detto che si sarebbe annoiato dopo un po’ se non avesse accettato una nuova sfida. Così è tornato nel mondo Milan e sta cercando di lasciare una sua impronta positiva. L’alternativa era diventare agente di calciatori, una prospettiva a cui molti pensavano prima che accettasse la proposta del fondatore di RedBird.

L’articolo Milan, retroscena Ibrahimovic-Cardinale: “Non sono qui per salvare nessuno” è stato scritto e pubblicato nella sua versione originale sul sito Milanlive.it.

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