Parla il tecnico italiano che più volte è stato accostato alla panchina del Milan nel corso degli ultimi anni. Il mister è ancora senza squadra
Sarri e la verità sul Milan: “Nel 2015 stava andando a buon fine. Adesso? Ricevute più offerte” (LaPresse) – MilanLive.it
Maurizio Sarri è stato più volte accostato alla panchina del Milan nel corso degli ultimi anni. Il tecnico italiano, nel corso di una lunga intervista concessa al Corriere della Sera, ha ammesso che in passato c’è stata davvero la possibilità di diventare il nuovo allenatore del Diavolo.
Era il 2015 – “Dopo il colloquio Galliani mi disse che la trattativa stava andando a buon fine. Ma poi non lo sentii più: secondo me il Cavaliere trasalì quando lesse una mia intervista dove dissi che non avrei votato Renzi perché troppo a destra come Berlusconi”. Afferma mister Sarri.
Il tecnico poi parla degli ultimi mesi. Il mister, dopo essersi separato dalla Lazio, non è ancora tornato alla guida di alcuna squadra. Come detto, prima dell’esonero di Paulo Fonseca, si è parlato tanto della possibilità di un suo approdo in rossonero.
Ma il Milan non è stata l’unica squadra alla quale è stato accostato: “Ho ricevuto più di una offerta e da continenti diversi, anche una ricchissima dall’Arabia. Nessuna proposta mi ha fatto scattare quel clic interiore per rimettermi in gioco. Cosa serve per procurarle entusiasmo? Un grande progetto. Ho lavorato in squadre importanti negli ultimi 10 anni, ora spero di ricevere la chiamata giusta, così da far accendere la scintilla. Sennò sto fermo”.
Milan-Sarri, contratto di sei mesi? La risposta del mister
Milan-Sarri, contratto di sei mesi? La risposta del mister (LaPresse) – MilanLive.it
Non arriva la risposta sulla presunta proposta del Milan di sei mesi prima di scegliere Sergio Conceicao: “Non rispondo, le dico solo che in generale ho ricevuto proposte formulate in maniera tale da non farmi vacillare. Potesse scegliere, dove si sentirebbe a suo agio? Nel campionato italiano, che è casa mia e il torneo più adatto alle mie caratteristiche. Poi in Premier dove si respira un clima unico”.
Si dice che a lei serva tempo per inculcare i suoi principi di gioco: “E’ un luogo comune: sono arrivato al Chelsea a fine luglio, a settembre abbiamo ottenuto risultati straordinari. Mi hanno dato del lamentoso quando ho sollevato il problema dei calendari, ora tutti protestano: certamente con tante gare ravvicinate un gioco più rozzo si assimila prima”
Pronto a lavorare con un fondo: “A Torino ho avuto Andrea Agnelli, il punto di riferimento di tutta la Juve. Poi mi sono relazionato con Roman Abramovich, meno algido e più ironico di quanto si pensi. Fra tutti il più simpatico è però Corsi dell’Empoli. Mi manca lavorare con i fondi. Farebbe fatica? Non credo: il fondo punta a realizzare utili con un club. Ma per incrementare i ricavi servono risultati sportivi, quindi gli obiettivi coinciderebbero”.
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