Carmine Gentile, capitano dell’Atalanta nella celebre semifinale di Coppa delle Coppe del 1988, respinge il paragone tra il Bruges e il Malines. Se è vero che il risultato dell’andata e la freschezza atletica dei belgi ricordano quella sfida di 37 anni fa, l’ex difensore è convinto che la storia di oggi sarà diversa. “Quest’Atalanta è molto più forte e deve far pesare la propria qualità“, afferma con sicurezza.
Il 2-1 subito in Belgio rievoca alcuni ricordi del passato, ma le differenze sono evidenti
Nel 1988, la Dea era un’outsider contro un Malines formato da giocatori di esperienza internazionale, mentre oggi la squadra di Gasperini è una realtà consolidata del calcio europeo. Tuttavia, secondo Gentile, il Bruges ha mostrato caratteristiche insidiose, come la velocità e la capacità di sfruttare gli errori avversari. “L’Atalanta ha sbagliato partita all’andata, ha concesso troppo in uscita e ha faticato a essere incisiva davanti“, spiega l’ex capitano a L’Eco di Bergamo. Gentile sottolinea come la squadra belga sia aggressiva, poco tattica ma pericolosa nelle ripartenze. Un tipo di avversario che può mettere in difficoltà chi cerca di costruire dal basso. Proprio per questo, l’Atalanta dovrà evitare errori e giocare con maggiore qualità offensiva. “Noi nel 1988 ci siamo disuniti dopo l’1-1 al ritorno. Questa volta l’Atalanta ha tutte le carte in regola per reagire con maturità. Da anni sento dire che il ciclo è finito, ma ogni volta Gasperini e i suoi ripartono più forti. Questo playoff può dare una svolta alla stagione“.
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