Altra partita più che positiva per Thorir Helgason. Il 24enne nato a Hafnarfjörður ha dato estro, verticalità e pericolosità offensiva alla linea mediana del Lecce ancora senza alcun gol segnato in campionato. Dopo le occasioni mancate per un soffio ad Empoli e Parma, Helgason ha sfiorato la prima marcatura personale in A da calcio piazzato in casa del Monza. Al 2’, un suo calcio secco e carico d’effetto da quasi trenta metri ha stampato la traversa della porta difesa da Turati, migliore in campo. Sempre nel primo tempo, Helgason ha cercato la gemma da punizione provando a scavalcare la barriera e, nella ripresa, Turati ha stoppato la sua conclusione.
Oltre la presenza nel tabellino delle occasioni, Helgason si è esibito in un’altra partita con precisione quasi millimetrica (95% dei passaggi arrivati al destinatario). Giampaolo ha spinto la sua posizione qualche metro più in là rispetto a Coulibaly e Ramadani, tramutando ormai la disposizione del Lecce in un 4-2-3-1 con in campo l’islandese, cresciuto e non poco nell’anno in prestito all’Eintracht Braunschweig in Zweite Liga.
Si è detto più volte della parabola crescente di Helgason, fuori lista per scelta di Gotti e ripescato da Giampaolo fin dal suo debutto con sub ingresso in lista al posto di Banda. Il tecnico abruzzese ha cambiato volto al suo centrocampo dopo la titolarità di Rafia, infortunatosi. Le conferme sull’importanza che sta avendo Helgason, in crescendo, nell’economia del percorso del Lecce, sono arrivate dalle parole nel post gara dello stesso Giampaolo: “Helgason? Il suo ruolo è delicato e particolare. Oggi è stato bravo ad interpretare e ha dovuto capire immediatamente cosa fare. Un ragazzo sicuramente intelligente, ha qualità ed è l’ago della bilancia del reparto”.
Thorir, candidato a un veloce ritorno in nazionale (dove conta 16 presenze e 2 gol fino all’ultima gara giocata il 19 novembre 2022), meriterebbe il gol personale per prendersi una meritata copertina e dare continuità al pregevole assist a Krstovic in quel di Parma. In più, dopo le prime due presenze da titolare con uscita attorno all’ora di gioco, la tenuta fisica dà più garanzie. Ormai dirlo non sarebbe più un azzardo: ad oggi c’è un Lecce che grazie ad Helgason ha un volto diverso in fase di possesso.
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