Il macedone può essere un’arma da sfruttare dalla panchina, vista la sua propensione a segnare gol da subentrato
Quasi 2 mesi dopo l’ultima volta, il Torino è tornato a riassaporare l’amaro sapore della sconfitta. I granata hanno perso per 3-2 in quel di Bologna, contro la forte squadra di Vincenzo Italiano. Battuta d’arresto che fa male, soprattutto per i modi in cui è arrivata, ma che comunque ha lasciato segnali positivi da cui ripartire a Paolo Vanoli. Tra i vari sicuramente il più importante è quello legato ad Eljif Elmas, che si è presentato alla grande.
L’arma Elmas
Sono serviti solo 3 minuti a Elmas per presentarsi ai suoi nuovi tifosi: dribbling, tunnel al difensore avversario e scavetto per superare il portiere, un gol da manuale che però non è servito a nulla alla fine. Un ottimo modo per esordire, soprattutto perché in questo modo il macedone lancia una segnale importante a Vanoli e non solo. In una squadra che segna poco con i subentranti l’ex Lipsia può essere una risorsa preziosissima, soprattutto in questo momento in cui non ha la condizione fisica adatta per poter giocare dal primo minuto. I gol sono il suo forte, ma ancor di più lo sono quelli segnati da subentrato. Basti pensare che al Napoli, solo in Serie A, su 14 gol 7 li ha segnati entrando dalla panchina. Una vera e propria arma per spaccare le partite.
Tanta qualità
Ovviamente, però, Vanoli e i tifosi tutti sperano che il macedone ritrovi il prima possibile la migliore condizione, perché un giocatore del genere non può rimanere in panchina. Elmas è infatti già uno dei giocatori con più qualità della rosa, uno di quelli che con una giocata può decidere una partita. E il Torino, come detto più volte nel corso della stagione, ha bisogno di gente con queste caratteristiche.
Eljif Elmas