Punto che muove la classifica e dona sicurezze al Lecce. Il risultato a reti bianche con la formazione di Italiano, vicinissima al gol con la rete annullata per un soffio a Dallinga, è maturato in una partita dove per più di un’ora il Lecce ha mantenuto supremazia territoriale, pur con il 41%-59% di possesso palla, e attenzione difensiva. Le occasioni mancate da Morente e Helgason in avvio avrebbero potuto sì cambiare il corso degli eventi, ma resta la sicurezza messa in campo dai giallorossi nel palleggio dal basso per costruirsi i presupposti per andare ad attaccare.
Il Bologna, più verticale nella ricerca dell’area una volta recuperata la palla, ha tirato di più: 8-6 in totale, 2-1 in porta, 6-4 dall’area, dove ci sono stati 15 tocchi a 12. Corner ben distribuiti (6-5 per il Lecce) e più dribbling per gli ospiti: 9-6. Collegato al possesso palla è il dato dei passaggi: 365 a 215 con 80% a 69% di precisione. Il Bologna ha giocato 154 passaggi in avanti (a 85) e 51 nell’ultimo terzo (a 39). Giampaolo ha fatto più ricorso al lancio: 32 passaggi lunghi a 21.
3 tiri per Castro, leader per conclusioni davanti a De Silvestri (2 colpi di testa). Freuler guida la classifica dei passaggi nell’ultimo terzo (10 davanti a Ndoye-Guilbert a 6). Ndoye è stato il primo per dribbling (4), mentre da Lucumì sono passati più palloni (90) e passaggi riusciti (70). Jean è stato il primo del Lecce per palle giocate (65) quasi pari a Guilbert (64). L’ex Strasburgo, tra i migliori, è stato il calciatore del Lecce più verticale (12 passaggi in avanti). Rimpianto per Pierotti: gli sprechi sottoporta vanificano i 6 recuperi (4 per Coulibaly-Helgason-Morente) e il 79% di precisione passaggi, nettamente sopra la media di squadra,
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