Da Torino: “Chi lascia Bergamo poi è un flop, è quasi una regola”

“Paradossi elementari. Giocatori cresciuti, lanciati – o in alcuni casi rivitalizzati – ai quali poi è stata data la possibilità di spiccare il volo verso realtà più prestigiose e rinomate, prima di fare i conti con limiti che nemmeno loro sapevano di avere. Se non si trattasse dell’Atalanta, potremmo ascrivere ciascuna di queste storie come alcuni dei tanti e inevitabili “flop” a cui sono andati incontro almeno una volta tutti i più grandi club del mondo. La verità, però, è che la lista di giocatori venduti a caro prezzo dalla Dea e rivelatisi poi scostanti, fragili e per l’appunto, strapagati, si fa ogni anno sempre più lunga. Questo uno stralcio di un articolo di TuttoSport, oggi in edicola.
Il quotidiano ricorda una serie di calciatori, ‘sbocciati’ in casa Atalanta e poi “con poche fortune lontano da Zingonia”: Conti, Caldara, Hojlund, Gagliardini, Gosens, Koopmeiners.

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