Milan, perché Santiago Gimenez è soprannominato “El Bebote”: il retroscena

Il numero 7 rossonero ha spiegato l’origine del suo nomignolo: in vista della trasferta a Empoli attenzione anche a un possibile record.

Santiago Gimenez, perchè l’attaccante del Milan è soprannominato “El Bebote” (LaPresse) – MilanLive.it

Il Milan è stato grande protagonista della recente finestra invernale del calciomercato. Tra i cinque nuovi arrivati c’è Santiago Gimenez, obiettivo già nell’estate 2024 e arrivato con un investimento complessivo da circa 35 milioni di euro, bonus compresi.

Nelle due stagioni e mezza trascorse al Feyenoord il 23enne centravanti ha totalizzato 65 gol e 14 assist in 105 presenze. Ottimi numeri che dimostrano le sue buone abilità da finalizzatore. Con la nazionale del Messico non è stato altrettanto incisivo finora, 4 reti in 32 partite, però con il trasferimento a Milano conta di crescere e di diventare più determinante anche con la maglia del Tricolor.

Santi Gimenez spiega l’origine del suo soprannome

Gimenez ha fattoi il proprio debutto con la maglia rossonera in occasione della partita dei Quarti di Coppa Italia contro la Roma. È subentrato nel secondo tempo assieme a Joao Felix, al quale ha servito l’assist per il gol del 3-1 definitivo. Un esordio niente male per le due stelle del mercato invernale del Milan.

Santi Gimenez, la spiegazione del soprannome (LaPresse) – MilanLive.it

Probabilmente il centravanti classe 2001 partirà dalla panchina anche nella partita di campionato in programma sabato 8 febbraio a Empoli. Cercherà di farsi trovare pronto nell’eventualità di un ingresso a gara in corso. Tra l’altro, se dovesse riuscire ad andare gol, diventerebbe il primo marcatore messicano nella storia del Milan.

Prima di lui c’è stato un solo calciatore messicano a vestire la maglia rossonera, ma non ha mai debuttato in Serie A. Si tratta di Pedro Pineda, arrivato nel 1991 dopo essere stato protagonista al Mondiale Under 20 con 4 gol. Approdò nella squadra allenata da Fabio Capello, ricca di campioni e nella quale non trovò spazio anche perché ai tempi in Italia potevano giocare solo tre stranieri. È tornato in Messico, dove ha cambiato tante squadre e ha concluso la sua carriera nel 2003.

Gimenez ha ben altre prospettive rispetto a Pineda. Dopo aver fatto bene in Messico con il Cruz Azul, ha ben figurato anche in Europa con il Feyenoord e ha detto chiaramente di voler lasciare il segno al Milan. Indossare la maglia rossonera era un sogno che aveva da quando era bambino e intende dimostrare di poter fare la differenza con uno dei club importanti al mondo.

Santi ha un soprannome particolare, El Bebote. In un’intervista a Milan TV ha spiegato l’origine di questo nomignolo: “Viene dalla mia famiglia. Mi chiamavano Bebote quando ero bambino, perchè ero piccolo di età ma grande fisicamente. Ero più grande dei miei compagni. Un amico di mio padre che lavorava in TV, Tito Villa, era molto vicino alla mia famiglia e sapeva che venivo chiamato Bebote. Una volta, mentre commentava una partita, io feci un gol e lui disse ‘Gol del Bebote’. Allora tutto il mondo ha saputo il mio soprannome“.

Da ricordare che Santi è nato in Argentina da genitori argentini, ma da piccolo si trasferì in Messico perché suo padre era un calciatore e andò a giocare nel Paese del Centro America. È cresciuto lì e al momento di scegliere per quale nazionale giocare ha optato per quella messicana, pur essendo comunque legatissimo all’Argentina. Possiede anche il passaporto italiano, in virtù del quale ha potuto trasferirsi al Milan, che aveva i due slot extra UE già occupati dallo scorso mercato estivo.

L’articolo Milan, perché Santiago Gimenez è soprannominato “El Bebote”: il retroscena è stato scritto e pubblicato nella sua versione originale sul sito Milanlive.it.

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