Il Milan che ha vinto lo Scudetto nel 2022 non esiste (quasi) più: Calabria e Bennacer gli ultimi addii di una massiccia rivoluzione
La rivoluzione del Milan (LaPresse) – MilanLive.it
Il Milan è stato protagonista assoluto dell’ultimo giorno di calciomercato con tre operazioni. Che si sono aggiunte alle due precedenti: Kyle Walker e Santiago Gimenez. A sorpresa, la società rossonera ha chiuso per il prestito di Joao Felix dal Chelsea e per gli acquisti di Warren Bondo dal Monza e di Riccardo Sottil dalla Fiorentina. Nuovi arrivi che sostituiscono i partenti: Calabria, Bennacer, Morata e Okafor.
I primi due lasciano il Milan dopo tantissimi anni: Davide ha vestito la maglia rossonera per 18 anni, è arrivato a Milanello da bambino e ora, a cinque mesi dalla scadenza, il doloroso addio. Continuerà la sua carriera al Bologna. Più breve, ma molto intensa, l’esperienza di Bennacer a Milanello: è arrivato nel 2019 ed è stato protagonista dei recenti successi, dallo Scudetto alla semifinale di Champions (fu decisivo con il gol a San Siro col Napoli). Sono solo gli ultimi due addii di una lunga rivoluzione che ha portato il Milan, nel giro di soli due anni e mezzo, a smantellare la squadra che vinse quel clamoroso Scudetto.
Ne sono rimasti soltanto sei
Di quella rosa, il Milan ha mantenuto soltanto sei giocatori, fra cui però c’è Alessandro Florenzi, prossimo alla scadenza del contratto e infortunato dalla scorsa estate. Oltre a lui: Mike Maignan, Theo Hernandez, Fikayo Tomori, Matteo Gabbia e Rafael Leao. E basta. Tutti gli altri sono andati via per quella che è a tutti gli effetti una velocissima rivoluzione.
La rivoluzione del Milan (ANSA) – MilanLive.it
Non ci sono nemmeno più quelli che erano oltre il gruppo squadra: da Stefano Pioli e il suo staff, ai dirigenti Maldini e Massara. Insomma, è cambiato tutto e nel giro di pochissimo tempo, come non succede spesso nelle grandi squadre. Tra l’altro, in questa sessione è stato ad un passo dalla cessione anche Tomori: il Milan lo aveva venduto al Tottenham ma lui ha spinto per restare e alla fine, per fortuna, è rimasto.
mi sembra evidente l’intento. pic.twitter.com/JF8rMlAwKA
— ⎊⚜️ele:; (@mcuheartx) February 3, 2025
C’è chi ritiene questo rinnovamento una conseguenza naturale e inevitabile a causa degli scarsi risultati delle ultime due stagioni: in molti hanno sempre detto che lo Scudetto per alcuni ha avuto l’effetto di un punto d’arrivo e non di partenza, e per questo è stato necessario cambiare. Ma c’è anche chi pensa il contrario: le squadre che sono riuscite a costruire cicli vincenti (e anche il Milan ne è una prova) lo hanno fatto basandosi su una continuità di uomini e di equilibri. Che è forse quello che avrebbe voluto fare Maldini, con meno acquisti ma più mirati ad alzare il livello. Strategie diverse, vedremo se anche questa porterà risultati.
L’articolo La rivoluzione in due anni e mezzo: il Milan campione d’Italia non esiste (quasi) più è stato scritto e pubblicato nella sua versione originale sul sito Milanlive.it.